venerdì 26 ottobre 2007

_osho_

_l'afflizione_
Ricorda, questo dolore non ha lo scopo di intristirti. È qui che la gente manca sempre il punto... Questo dolore serve solo a renderti più attento, e questo perché le persone diventano più attente solo quando la freccia penetra profondamente nel loro cuore e le ferisce. Altrimenti non stanno mai all'erta, non sono attente. Quando la vita è facile, comoda, senza problemi, chi se ne preoccupa? Chi si cura di essere attento? Quando un amico muore, esiste una possibilità. Quando la tua donna ti lascia - in quelle notti buie, ti senti solo. Hai amato moltissimo quella donna e hai messo in gioco ogni cosa, e ora all'improvviso se n'è andata. Quando piangi, nella tua solitudine, quelle sono le occasioni in cui, se le usi, puoi diventare consapevole. La freccia fa male: può essere utilizzata. Il dolore non ha la funzione di renderti infelice, serve a renderti più consapevole! E quando sei consapevole, ogni infelicità scompare.

Osho Take it Easy, Volume 2 Chapter 12


_la solitudine_
Quando sei solo, non è che sei solo, è che ti senti isolato - ed esiste un'incredibile differenza tra l'essere soli e il sentirsi isolati. Quando ti senti isolato, pensi all'altro, ne senti la mancanza: si tratta di una condizione negativa. Hai la sensazione che le cose andrebbero meglio, se l'altro fosse presente - un amico, la moglie, la madre, la persona amata, il marito. Sarebbe meglio se l'altro fosse presente, ma l'altro non c'è. Sentirsi isolati è frutto dell'assenza dell'altro. La solitudine è la presenza di se stessi: è un fenomeno estremamente positivo. È una presenza, una presenza che straripa. Sei così carico di presenza che puoi colmarne l'intero universo, e quindi non hai bisogno di nessuno.

Osho The Discipline of Transcendence, Volume 1 Chapter 2


_il completamento_
Questa è la via dello Zen, non dire mai nulla di completo. Lo si deve comprendere: è una metodologia importantissima. Non dire tutto, significa dare all'ascoltatore un'opportunità per completare ciò che si è detto. Tutte le risposte sono incomplete. Il Maestro ti ha dato soltanto una direzione... Quando avrai raggiunto il limite della sua risposta, saprai ciò che resta. In questo modo, se qualcuno cercherà di comprendere lo Zen intellettualmente, fallirà. Non si tratta di una risposta alla domanda, ma di qualcosa di più - un'indicazione della realtà stessa.La natura di buddha non è qualcosa di remoto - la tua stessa consapevolezza è la natura di buddha. E la tua consapevolezza può 'osservare' le cose che compongono il mondo. Il mondo finirà, ma lo specchio rimarrà, e rifletterà il nulla.

Osho Joshu: The Lion's Roar Chapter 5


_l'integrazione_
Il conflitto è nell'uomo. Se non viene risolto lì, non può esserlo da nessun'altra parte. I giochi politici sono dentro di voi, esistono tra le due parti della mente. Esiste un ponte fragilissimo; se viene rotto a causa di un incidente, per qualche difetto fisiologico, o per qualche altro motivo, la persona diventa dissociata, diventa due persone e si verifica il fenomeno della schizofrenia o della personalità scissa. Se il ponte è rotto e quel ponte è fragilissimo ti comporti come fossi due persone. Al mattino sei amorevole e gentile, la sera sei furioso, una personalità totalmente diversa. Non ti ricordi il mattino, come potresti? Un'altra mente era in funzione.Se questo ponte è rafforzato al punto che due menti scompaiono e diventano una sola, allora insorge una integrazione, una cristallizzazione. Ciò che George Gurdjieff definiva "cristallizzazione dell'essere' non è altro che queste due menti diventate una, l'incontro all'interno di maschile e femminile, l'incontro di yin e yang, l'incontro di sinistra e destra, di logico e illogico, di Platone e Aristotele.

Osho Ancient Music in the Pines Chapter 1

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